lunedì 28 giugno 2010

Cheese cake al cioccolato e limone














Siete mai capitati nella "classica" spiaggia per surfisti-camperisti.
Non so se avete presente quella che da un punto di vista paesaggistico è irrinunciabile da visitare ma alla quale tipicamente si accede solo a piedi dopo qualche mezz'ora buona a devastarsi le caviglie tra pendii scoscesi e spuntoni di rocce lunari o con la macchina dopo km e km in lande desolate senza distributori di carburante e senza forme di vita umana e animale visibile ad occhio nudo?
Arenili da sogno sconsigliati a tutti i turisti proprio perchè sono lì nel bel mezzo del nulla dove la scenografia è di quelle tra le più scarne possibili quanto altrettanto suggestiva e mozzafiato.
Una di queste in particolare ho avuto la fortuna di 'incrociarla' volutamente all'estero, vivendola per scelta per un paio di giorni buoni.
Il mare appunto, una pensione nelle vicinanze con 3 camere, una rivendita di generi di prima necessità (pinne, maschere, kit di riparazione vele, colla, liquidi abrasivi e lubrificanti per tavole, adesivi e tatuaggi usa&getta...), una casetta di legno vicino alla riva come check-point generico per tutti gli avventori, una cabina telefonica d'epoca con cornetta divelta e la stazione meteo sulla collina più alta con la manica a vento sponsorizzata, niente altro...qualche gregge di pecore in lontananza.
Poi un parcheggio immenso sterrato con una fila di camper allineati con precisione militare malgrado la più completa assenza di gestione da parte di alcuna autorità sul posto. Bandiere ed asciugamani sventolano su passaggi di corda improvvisati ma pur saldi nel vento tipico e costante di questi paradisi delle correnti d'aria marine.
Arrivo quindi io, il classico turista panzuto ed occhialuto, guardato a vista dalla comunità di surfisti e non perchè voglia rompergli le uova nel paniere ma solo perchè palesemente ad occhio nudo sono una nota stonata in quella comunità di cui non condivido chiaramante la filosofia di vita.
Basta pensare che sono l'unico ad avere l'ombrellone in spalla in un posto dove a stento le pietre non vengono portate via dal vento. Per cui intuisco, sguardo basso e via sulla spiaggia con la t-shirt che quasi sembra non voglia saperne di staccarsi dalla pelle.
La differenza di prestanza fisica tra l'altro è imbarazzante. Sculture di Canova abbronzate sfilano in carne ed ossa sotto i miei occhi. Tra mute aderenti, occhi verdi&azzurri, rughe segnate dal vento e dal sale, la mia autostima vola via con la prima folata di brezza che inspiegabilmente salda ulteriormente la maglietta alla mia epidermide malgrado i 38° suggeriscano altro.
Non so quanto sia salutare ostinarsi così..gli occhi sempre più bassi...
Beh si io...niente slip aderenti o fuseaux elastici ed ultratecnici, solo dei pantaloncini dai colori comuni sapientemente calzati per cercare in modo indegno di nascondere il rollè di panza ed un imbarazzo che nemmeno la duna più grande nasconderebbe oramai. Poi passano le "ragazze dei surfisti". Omologhe nella perfezione fisica e negli sguardi scostanti che suscitiamo noi maschietti normali. Il confronto proprio non regge quindi meglio farsene una ragione.
Non oso giocare ne a pallone ne con i racchettoni, non che lo faccia mai, tra l'altro nella fattispecie non ne dispongo nemmeno ma sono così mentalmente annichilitò che mi vieto qualsiasi attività possa far traballare la mia ciccia e quella cornice perfetta anche quelle per le quali sono impossibilitato a prescindere.
Stono troppo con quell'eden della tonicità.
Passa il tempo. Incuriosito familiarizzo con qualcuno di questi...i due che ad occhio sembrano anche i più "carismatici" nonchè anziani (sempre sulla trentina non oltre).
L'amore per il mare infatti li porta a raccontarsi con grande soddisfazione alla prima occasione utile. Penso che piaccia quel riconoscersi attraverso le parole in una forma 'diversa' da quella con la quale sono abituati a presentarsi al mondo.
L'elisir per quel tipo di vita è presto racchiuso in poche battute:
- Andare a dormire tutte le sere non oltre le 22:30 perchè la mattina i preparativi per uscire in mare cominciano alle 06:00 con le prime luci dell'alba e la giornata è sempre lunga;
- Mangiare molto ma sempre le stesse cose per non ledere alle performance sportive (pasta, pane, pesce e carni bianche alla brace, frutta), senza alcool ne dolci, solo marmellata a colazione e nel pomeriggio;
- Rispettare una serie di esercizi fisici o di allenamenti propedeutici all'attività sportiva in questione (windsurf, surf, kitesurfing) perchè comunque "lì fuori" in mezzo alle onde si rischia sempre e bisogna essere lucidi per se e per quelli che si incrocia;
- La manutenzione pressochè maniacale degli strumenti di lavoro...ecco spiegate le priorità commerciali dell'unico market presente;
- Lo spirito di sacrificio e di volontà per un gesto tecnico e spettacolare che riempe l'anima ma che non ha facili riscontri nel concreto. E'duro essere coerenti agli occhi di una società altrettanto conformista nel mitizzare l'aspetto estetico e nel deridere l'aspetto 'etico' di certe scelte.
Ovviamente non tutti sono così ma per queste persone in particolare ho maturato una grande stima intellettuale.
Infatti capirete che quando ho intuito tutto ciò, sono caduto in una sorta di estasti mistica fatta di rispetto e soprattutto di rivalutazione dei classici luoghi comuni. Fanno una vita quasi monacale a ben vedere!
Adesso li scruto ad occhi alti ma con deferenza e quando ne riconosco i tratti distintivi dei 'puristi' con più faciltà riesco a mettere la mano sotto la tshirt pronto a sfoderare degnamente la mia panza rollè.
Loro il vento nei capelli e la "tartaruga" addominale, io la brioche con gelato e la maglietta riciclata del WWF con la tartaruga stampata davanti, loro che veleggiano sulle onde nel mare tra spruzzi e fiotti d'acqua ad addomesticare gli elementi della natura, io sulla panchina all'ombra del bar sul bagnasciuga che "domino" una sonnolenza indecente teso ad addomesticare una frittatina di maccheroni divorata poco prima.
Il mare però unisce ed è per questo che una mattina alle 6:30 quando ci siamo incrociati sul bagnasciuga a 'cercare' il primo raggio verde di sole tra le folate di un vento già teso, un "rollè" ed una "tartaruga" si sono sentiti più amici e vicini di quanto la società delle convenzioni possa stabilire a priori.


Passiamo quindi alla ricetta. Qui si cade bene per scelta del riferimento soprattutto. Se qualcuno non la conoscesse ancora, ma dubito, soprattutto per chi bazzica questa parte della blog-sfera, lei è Milena di UnaFinestradiFronte.
Ad onor del vero non la conosco dal vivo ma per quanto mi riguarda, senza usare aggettivi superlativi o appellativi ricercati assolutamente inefficaci visto il loro abuso sul web, è diventata una persona di 'famiglia'.
Ci definiamo vicendevolmente 'amici del web' riconoscendo dietro l'uso di un semplice sostantivo una stima concreta fatta di lettura tra le righe e poche battute scambiate in privato.
Che Milena sia una cuoca elegante e dalla mano raffinata questo è sotto gli occhi di tutti ma ad onor del vero quella che la rende speciale ai miei occhi è quel delineare con sensibilità e carattere una linea volutamente 'a bassa voce' pur potendo darsi ben altro tono. E' frequente imbattersi nell'esatto contrario, Lei è una rara eccezione.
Questo è il motivo per il quale quasi non volevo pubblicare la sua ricetta visto le foto orrende scattate con il mio solito pressapochismo. In realtà le 6 immagini (qui solo 3 perchè ridondanti nella prospettiva visto che le volevo far vedere esclusivamente la trama del dolce) avevano il solo scopo di condividere in privato la riuscita di una sua preparazione alla quale ho apportato qualche lieve variazione sull'abbinamento. Niente di trascendentale come capirete.
Poi nel rispetto ognuno dei propri mezzi mi è sembrato comunque un bell'omaggio al suo di blog.
Come per pochissimi altri, quando a casa dico Milena per la mia ragazza ed altri della mia famiglia, è solo lei la nostra amica di Crotone.

A seguire la ricetta con le mie modifiche, quella originale invele la trovate qui.

Cheese cake al cioccolato e limone

Grassetto
Ingredienti per uno stampo di 25 cm di diametro preferibilmente con cerchio amovibile)

Base
200 gr. di biscotti al cioccolato (Personalmente ho usato i Brasil della Gentilini. Fino ad ora non ho trovato una valida alternativa a questi biscotti che trovo 'perfetti'; ()
70 gr. di mandorle;
75 gr. di burro;

Crema
230 gr. di cioccolato fondente al 75%;
100 gr. di panna fresca
80 gr. di zucchero
400 gr. di ricotta
3 uova codice 0;
2 zeste di limoni bio;


Preparazione
Ho sbriciolato a mano i biscotti e con il mixer le mandorle.
Ho unito questi due sfarinati a grana grossa con un 1/4 dei limoni grattuggiati ed ho incorporato il burro fuso, miscelando con una cucchiarella fino ad ottenere una composto alquanto omogeneo.
Ungere poi di burro uno stampo rettangolare e stendervi il composto, livellandolo. L'ho passato in forno caldo a 180° per 10'. Togliere lo stampo dal forno e posarlo su una griglia, lasciandolo raffreddare.
Fondere in una casseruola il cioccolato con la panna ed i restanti 3/4 della zeste di limoni mescolando spesso, finché non si otterrà una crema liscia. Mettere la ricotta in una terrina (l'ho preventivamente passata al setaccio per prevenire la formazione di antiestetici grumi), unire lo zucchero e lavorarla a crema con una frusta elettrica, quindi incorporarvi le uova, uno alla volta, sempre sbattendo con la frusta. Unire poi il cioccolato mescolando con un cucchiaio di legno. Versare il composto sulla base livellandolo bene.
Mettere lo stampo in forno e cuocere il dolce a 150° per circa 60-70'(dipende ovviamente dal forno per Milena 50' sono stati sufficienti), in modo che si rassodi esternamente e resti morbido all'interno. Levarlo dal forno, rimuovere l’anello dello stampo e farlo raffreddare. Trasferite il dolce su un piatto e decorarlo a piacere.
Per dargli una ulteriore tocco di freschezza l'ho tenuto in frigo per una giornata prima di servirla.
Vi assicuro che l'abbinamento fondente-limone è una verà chicca di golosità che rende anche palati più diffidenti.
Se non vi fidate di me...Milena è una garanzia ;)