martedì 18 ottobre 2011

Torta Caprese al limone














Condominio.
Questa parola per i pochissimi fortunati che non la conoscono è un compendio di incubi, sfoghi di allergia, improvvise depressioni, congestioni postprandiali, sudori freddi, crisi di panico, impulsi compulsivi di rabbia omicida nonchè riso allucinato e decomposto. Il condominio è una miscellanea di umanità quasi sempre avvertito come entità vivente unica, una sorta di deus ex-machina pronto ad opporsi al buon senso comune come nelle migliori tragedie greche, una forma di vita animale non del tutto evoluta la cui traiettoria disegna nelle vite dei singoli condomini, affittuari o proprietari, rughe profonde, ricordi spiacevoli e rari, rarissimi momenti intensi di pura e fredda vendetta.
E'incredibile come indipendentemente dalla città o dal quartiere ogni singolo condominio ha la sua sfilza di squilibrati, una sorta di legge dei grandi numeri che in modo impeccabile proietta tutte le alienazioni umane dalla più pregevole a quella disdicevole al limite del codice penale all'interno sempre dello stesso complesso abitativo.
Ci sono costanti che nemmeno avanzati e futuristici modelli matematici riescono a giustificare.

- C'è sempre l'amante degli animali, quella persona cioè che ha votato tutte le proprie energie a sfamare orde di gatti o di randagi della zona, riempendo qualsiasi angolo del condominio appunto di piattini di carta o ciotole di alluminio zeppe di sedicenti croccantini maleodoranti che mai e dico mai ho visto assaggiare a nessun essere vivente dotato di apparato digerente e soprattutto di istinto di sopravvivenza. I gatti, quelli da sempre abituati agli scarti alimentari ben più degni della portiera si tengono lungamente alla lontana da quella repellente sintesi chimica. Persino le formiche scartano quei piccoli monumenti alla solitudine di chi li allestisce.
Eppure una pecca la anche lei, l'amante degli animali ovviamente la stessa che ha dimenticato di tirare dentro dal terrazzino in una giornata particolarmente ventosa la gabbia di canarini...che dal settimo piano è arrivata giù come un proiettile...fortunatamente abbattendosi su un garage e su nessun altro essere vivente...e pensare che il Signore ha donato le ali a certe specie...

- C'è sempre la coppia di signore anziane, entrambe vedove che condividono...un appartamento al piano di sotto ed i problemi di udito. Ho studiato per anni cercando di distrarmi dalla voce di RadioMaria che trasmetteva il rosario. Poco c'è mancato che continuassi a studiare...per prendere i voti.
Il palinsesto rai scandito a suon di decibel all'intero vicinato, da UnoMattina all'alba, inframmezzato da Radio Maria appunto, fino alla 'rassicurante' voce di Francesco Giorgino del TG1 alle 20:00, il simpatico e rassicurante giornalista paggetto della sera. Simpatiche sono simpatiche (le due anziane) ma provate d'estate con le finestre aperte a seguire un film che non sia quello che hanno scelto anche loro, una esperienza estrema che mette a dura prova il vostro già andato intelletto. Potrebbe capitare infatti, e non sarebbe nemmeno la prima volta che mentre davanti scorrano le immagini di "2001 Odissea nello spazio" di Kubrick il cervello segua invece l'audio dell'ennesima replica di un film di Totò&Peppino sovrapponendo inevitabilmente le cose. E'chiaro che Hal9000 ed il Dio del monolite avranno rispettivamente la voce di Totò e Peppino de Filippo il che potrebbe anche essere interessante tutto sommato nel delirio del caldo...il vero dramma infatti è quando seguono quelle repliche estive di fiction strappabudella dove recitano 'attoroni' come la Arcuri, Garko....
Solitamente poi alla sordità si accoppia, ma questi sono miracoli non frequentissimi anche la passione per il giardinaggio e quindi sempre d'estate le abbondanti distribuzioni d'acqua sulla flora tropicale da balconcino cittadino creano una tale concentrazione di zanzare che a confronto le paludi degli Astroni sono un paradiso desertico privo di vita..

- C'è poi la famiglia di maleducati. Quella ai cui componenti si tiene il portone aperto quando li si vede nei pressi dell'ingresso eppure varcandolo nemmeno un cenno di saluto mai, il grazie figurarsi. I complessi di inferiorità si sa sono una brutta bestia e quindi c'è poco da dire, vale poco anche una sommaria descrizione della stessa...:
Mamma poco più che quarantenne, magra da morire che veste sempre con shorts o gonne corte per mettere in mostra le lunghe gambe ed il fisico di pin-up in decomposizione, una sorta di Parietti leggermente più avariata dell'originale anche lei in costante ricerca di un nuovo compagno e di una ribalta perchè si sa le Lewinsky di periferia non hanno la fortuna della prima potendo scrivere un libro sulle propria gesta da scrivania.
Figlia adolescente giovane promessa della prostituzione di alto bordo prettamente isterica, innamorata di un insulso cane che scacazza per l'intero condominio senza che nessuno dica niente...alcuni pur di evitare di dover affrontare la questione direttamente con certa gente finge di non vedere o addiruttura suppone che potrebbero essere escrementi di un procione, magari un cinghialetto. Considerato il quartiere cittadino la cosa è ai confini della realtà...magari scrivo a Giacobbo di Voyager per capire se può trattarsi di un chupacabra messicano...
Poi c'è il figlio maggiorenne dal capello folle, la parlata effemminata e gli atteggiamenti hippy declinati sull'orlo della crisi di nervi anche lui. A metà tra la tenerezza ed il desiderio di un collegio militare non certo per la ricerca di una educazione rigida mai avuta, quanto per un ferreo sergente del quale innamorarsi...magari è ufficiale ed anche gentiluomo....
Infine ad accompagnare l'allegra combriccola segue spesso il compagno di turno la cui disponibilità ricalca esattamente la parabola discendente che lo vuole prima amante di letto appagato e quindi scattante e sorridente...poi nel ruolo impossibile, viste le condizioni improbabili, di marito in prova che tenta di raddrizzare la totale mancanza di riferiementi validi, poi sempre, e confermo sempre calato nel ruolo di guardingo prigioniero pronto alla fuga. Sarà una legenda da condominio ma l'ultimo esemplare di marito 'pret-a-porter' ha detto che sarebbe andato a fare una breve vacanza da solo e non è mai più tornato...

- E'sempre leggibile a parete malgrado i tentativi fatti per cancellarlo il decalogo delle imprese da 'ginnasta del ribaltabile' che la figlia oramai stagionata di un sedicente avvocato di grido ha compiuto con un ex...con sommo imbarazzo del fidanzato attuale (uno di enne-mila) che da ingenuo cavaliere la scorta ancora sin alla porta di quell'ascensore crocevia di chi è andato e di chi è venuto da quella casa compreso appunto quel tranquillo tipo dal capello preciso e dall'abbigliamento nerd che dopo essere stato sfruttato&mollato in malo modo, in barba allo spauracchio padre-avvocato ha lasciato alle mura un suo personalissimo, indelebile e pittoresco ricordo della ex-ragazza.
To be continued...

PS
Se mi chiedete come mi vedono i miei vicini attuali invece...per non essere ripetitivo qui trovate un esaustivo elenco :)

Passiamo quindi alla ricetta.
A volte si ha solo bisogno di linearità a tavola, non che io cerchi diversamente linee ardite in altre occasioni ma quei timidi tentativi di uscire dal seminato sono poi sempre ridimensionati nel ritorno alle origini.
Potrei dire complicità di limoni spettacolari avuti di recente ma non è solo così, è proprio una precisa volontà che ha avuto nell'occorrenza una felice coincidenza di ottima materia prima.
La caprese al limone non è un dolce alle mandorle qualsiasi è una linea di fuga inaspettata che tradisce l'orizzonte 'certo' della classica caprese. Come tutte le linee di fuga è un rischio, un pericolo, un piccolo abisso nel quale 'non ritrovarsi' per poi maledire quella scelta alternativa di prospettiva...oppure può rivelarsi un raggio di luce, un momento di pausa riflessiva e ritemprante, un piccolo approdo certo per il gusto, inaspettato quanto accogliente.
La caprese al limone può essere preparata solo con affetto perchè quel robusto equilibrio della sua versione al cacao qui invece diventa instabile, fragile. Vi si pongono sempre poche aspettattive per motivi scaramantici, poi però appunto se le mani sono guidate da una ragione affettuosa vedrete che verrà da sola e non sarà solo una semplice caprese al limone, sarà il vostro miglior dolce mai preparato prima, quello che al primo assaggio vi scioglie in un sorriso che vi fa dire:"...si è proprio lei...". La mia ragazza l'ha riconosciuta...spero capiti anche a voi la stessa piccola magia :)
Per inciso la caprese è stata preparata per una coppia di amici speciali...

Relativamente al procedimento invece nessun segreto in particolare solo la certa ricetta di Lydia (Tzatziki a colazione), tanto copiata in rete che trova però la sua vendetta nel realizzarsi solo tra le mani di chi non ne tradisce lo spirito originario e se è capitato a me che sono un rustico paesanotto...
Grazie Lydia, come sempre direi eh...patate a parte ovviamente! :D ahahahahahahaha

Torta Caprese al limone

Ingredienti: (ruoto diam. 24cm)
170 gr. di zucchero;
200 gr. cioccolato bianco di qualità;
200 gr. di mandorle con la pelle;
3 mandorle amare;
150 gr. di burro;
5 uova codico 0;
buccia di 2 limoni grattugiati medi ed il succo di uno almeno;

Procedimento:
Tritare le mandorle con lo zucchero e le tre mandorle amare, sciogliere il cioccolato con il burro ( anche io uso tranquillamente il microonde alla minima potenza, aggiungendo gradualmente il burro ed alla fine la buccia dei due limoni) mescolando energicamente con una frusta a mano facendo in modo di incorporarli per bene).
Al composto ancora caldo aggiungo quindi gradatamente ma in rapida sequenza le mandorle tritate con lo zucchero poi il succo del limone.
Sfrutto infatti il calore residuo del cioccolato fuso con il burro per agevolare il processo di scioglimento dello zucchero.
Dopodichè sbatto a parte le uova e le aggiungo poco alla volta al resto (oramai freddo) mescolando energicamente tutti gli ingredienti fino ad ottenere un composto omogeneo che verso in un ruoto da 24 cm in precedenza imburrato ed infarinato (con farina di mandorle per lasciarlo glutine-free).
Infornare quindi in forno già caldo per 10 min a 200 gradi e per 55 min a 170° gradi coprendo con carta alluminio per gli ultimi 15 min.
Nota (1)
Considerate che i 55 min a 170° gradi sono relativi al mio forno ed al grado di umidità della torta che in caso di parecchio limone liquido richiede una cottura ad hoc. La prova stecchino penso sia necessaria a prescindere per avere una ottima caprese umida e morbida e non cedevole.

Nota (2)
Io ne ho fatte due piccole (ruoto diam. 16cm) invece che una sola ed una l'ho pure rotta per cercare di sformarla...per presentarla al meglio a degli amici speciali...essendo la prima dipartita senza problemi per altri lidi famigliari...detto in napoletano..."quando si dice la 'ciorta!" :P ehehheheehehe